
Su questi temi occorre fare un po’di chiarezza.
- Gli istinti sono impulsi innati di tipo biologico, quali fame, sete, sonno, sessualità e, come ipotesi, una quota di carica sessuale e di aggressività primaria (diretta verso se stessi o verso gli altri). In questo ambito rientrano i bisogni materiali e corporei, vale a dire le spinte interne all’azione finalizzate alla riduzione dei desideri di base (“pulsioni”).
- Il termine “motivazioni” o spinte motivazionali comprende sia i bisogni istintivi sia gli stati mentali che sollecitano all’azione dall’esterno, sulla base di stimoli emozionali. Questi ultimi o rappresentano elementi a cui rispondere come cibo, acqua, sensazioni di dolore o sono esperienze sviluppate dal soggetto per associazione, apprendimento o attività immaginativa.
- Le azioni scelte per decisione volontaria sono comportamenti basati sulla capacità di valutare e decidere in modo assolutamente consapevole il percorso da seguire. Per contro, le spinte motivazionali non sempre raggiungono il livello della coscienza, anche se su tutte le motivazioni viscerali operano interventi di modulazione e inibizione da parte di circuiti neurali del sistema nervoso centrale e, in termini psicologici, da parte di quelle aree dell’apparato mentale deputate alla costruzione globale di un senso di Sé personale.
La psicanalisi e le psicoterapie dinamiche attribuiscono ai bisogni istintuali di tipo sessuale o aggressivo la possibilità di determinare e spiegare qualsiasi forma di appetizione, in campi soggettivi, interpersonali e sociali.
Altri approcci psicologici sottolineano l’aspetto inderivabile di alcune spinte motivazionali, poste in relazione con lo sviluppo della personalità, la qualità delle risorse interiori e l’interazione con l’ambiente.
Una finestra di possibilità
Le spinte interne all’azione possono essere di vario tipo:
- bisogni istintivi biologici (fame, sete, sonno, sessualità);
- bisogni materiali primari (cibo, alloggio, vestiario, spazi vitali, disponibilità economica minimale);
- bisogni corporei (movimento fisico, riposo, gusto, sesso, attività fisiche e sportive);
- bisogni affettivi (sicurezza, vicinanza ad altri soggetti umani, legami affettivi, appartenenza a gruppi e organizzazioni, autostima, crescita personale;
- bisogni motivazionali superiori (ricerca di amore, bellezza, sesso ed erotismo, verità e conoscenza, fama e gloria etc);
- bisogni valoriali di tipo materiale (accumulare denaro e/o beni materiali, conquistare e/o gestire il potere, lavoro e attività, con desiderio di arrivare a obiettivi personali;
- bisogni valoriali di tipo immateriale (ottenere un’affiliazione e sentirsi parte di una totalità, trarre soddisfazioni in ambito lavorativo sulla base di uno sviluppo di competenze e copertura di ruoli di responsabilità; perseguire istanze di distruzione;
- bisogni motivazionali interpersonali e sociali (ricerca di esperienze relazionali, quali il bisogno di rapportarsi agli altri, di accudire o essere accuditi, di competizione non violenta-agonistica o violenta-aggressiva, di competizione paritetica o di ritiro dalla competizione; desideri di comunicazione, quali giornalismo, attività letteraria, insegnamento, cinema, recitazione, contatti telematici; interessi sociali, coinvolgimento in impegno socio-politico, desiderio di esplorazione dell’ambiente;
- bisogni di tipo spirituale (coltivare interessi religiosi, senso del sacro, attrazione verso un contatto con il lontano e il paranormale).
Conclusione
In ogni caso, indipendentemente dalla loro origine, le motivazioni sono forze psicologiche, attivate da stimoli emotivi, che esprimono un desiderio più o meno intenso e premono per la sua realizzazione.
Da un lato esiste l’appetizione verso un oggetto o un obiettivo, dall’altro un’azione che tende a raggiungerlo. Il limite è dato da quanto non può essere superato dal punto di vista etico, nel rispetto dei diritti degli altri ad esistere e affermare la propria natura, pena lo sconfinamento in forme di devianza sociologica di rilevanza penale (vedi delitti e femminicidi) o di violenza e sopraffazione di tipo socio-politico (conflitti di tipo etnico e religioso ).
Fatta questa premessa, si può tranquillamente sostenere con lo psicanalista Lacan che il desiderio, conscio o inconscio, e il sogno (vale a dire le aspirazioni soggettive fantasticate) siano gli elementi determinanti per l’azione ed essi stessi il motore per l’azione.
Il desiderio è una forza interna sufficiente a liberare la mente da ogni forma di paura ed è la pre-condizione per il raggiungimento dei risultati e del successo.
L’assenza del desiderio e del sogno si accompagna invece alla mancanza di ambizione, all’indifferenza, al ripiegamento e alla chiusura depressiva nell’Io.